giovedì 19 agosto 2010

Tour du Mont Blanc in MTB 2010 (orario).

Prima tappa: da Courmayeur a Les Chapieux

Distanza percorsa: ~40 Km

Dislivello in salita: ~1900 mt.

Ore in bici: ~5h (spinta 1h + portage 10’)

Quota massima: 2516m (Colle de la Seigne)

Tempi: 10.00h – 18.30 (tutte le pause comprese)


31 luglio 2010

Partiamo belli motivati dal parcheggio di Entreves e quasi subito sostiamo in un alimentari gestito da Pugliesi (!) che ci preparano dei gustosissimi panini allo speck che apprezzeremo lungo il percorso: cominciamo bene... !

Ci infiliamo dunque in Val Veni e raggiungiamo ben presto il Rif. Monte Bianco gestito dal CAI Uget Torino e successivamente la bella conca con albergo e parco giochi a Le Pra a quota 1900m. dove la sosta caffè è praticamente obbligatoria. La vista dei ghiacciai della Brenva, del Freney e del Miage, la stessa punta e gruppo del Bianco che abbiamo di fronte insieme alla giornata con una meteo meravigliosa ci riempiono il cuore di vera montagna, i muscoli si scaldano, il fiato prende il ritmo giusto, lo spirito della fatica giusta cresce pian pianom man mano che si pedala.

Proseguiamo sulla ripida sterrata e cominciamo a notare i primi trekkers praticamente tutti in senso opposto al nostro, sono sorridenti e ci guardano abbastanza curiosi, qualcuno addirittura ci fotografa. Giungiamo dunque al Rif. Della Courba Tzeleuna e quindi scendiamo al successivo Rifugio-caffè al Col Chècroui posto in una bellissima conca prativa. Non manco di notare che la seggiovia scarica batteria di turisti che a quota 2000 salgono su con i loro trolley per affrontare le disumane fatiche delle pantagrueliche grigliate offerte al rifugio.

Tiriamo dritti facendo finta di non vedere o sentire i profumi provenienti dai vassoi fumanti che ci passano a fianco. Ora siamo su un vero sentiero, finalmente !, rimaniamo in quota, su una balconata magnifica, Apo vorrebbe consumare la sua macchina foto tutta oggi, si comincia a spingere la bike a piedi, poi portage, siamo al settimo cielo, la fatica vorrebbe cominciare a farsi sentire, ma non le diamo retta !

Passiamo prima presso Arp Vieille sup. e poi Inferiore e quindi ci innestiamo sulla sterrata di fondo valle arraccando verso il Rifugio Elisabetta Soldini. Donato prosegue senza fermarsi, dice di avere un conto aperto con i suoi polpacci; sarà la verifica della sua tenacia, la sua testa lavora bene, lo troveremo su al Colle de La Seigne ad aspettarci felicissimo vestito di vento alpino... Claudio e Paolo mi fanno da bussola, da riferimento, ed io, pedalando, non smetto di fotografare e ammirare questo creato di terre alte.

Dopo le immortalate di rito al colle, e’ tempo di discesa, ci aspettano mille metri di cui la prima parte è su un bel single, tecnico, mai banale, eccitante, scorre bene, come le foto, ed arriviamo allo Chalet Ref. des Mottets, quindi sterrata e dopo avere superato l’abitato di La Ville des Glaciers, seguiamo il veloce nastro d’asfalto, sempre in discesa, ormai in ombra e atterriamo a Les Chapieux all’ Auberge De La Nova, dove l’accogliente coppia di gestori, ci mostra le nostre due belle camerette; cena e nanna pensando all’oggi appena trascorso e al percorso di domani. Le bici sono al sicuro nel garage, il luogo è molto molto fresco e chiudiamo con una veloce passeggiata post-cena. Per fortuna non ci sono discoteche!


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Seconda tappa: da Les Chapieux a Les Contamines

Distanza percorsa: ~52 Km

Dislivello in salita: ~1920 mt.

Ore in bici: ~5h30’ (spinta ~50’ + portage ~10’)

Quota massima: 2359m (Col de la Gitte)

Tempi: 08.30h – 18.30 (tutte le pause comprese)



1 agosto 2010

Dopo una abbondante colazione, partiamo con il preciso intento di evitare sicuramente lo scollinamento del famigerato Col du Bonhomme che a detta di tutti i bikers che ci hanno preceduto in questa impresa, è ‘qualcosa’ che non ha molto senso in bike. La giornata si prospetta insieme luminosissima e tersa. Risaliamo una mulattiera misto pietra e a tratti erbosa verso il Colle di cui sopra, ma la lasciamo dopo circa 150 mt. di dislivello per immetterci sulla D902, uno dei pochi tratti di asfalto che faremo nel nostro Tour. Giungiamo dunque al Cormet du Roselend a quota 1976m. Apo è già in astinenza caffè, dunque sosta obbligata per scura brodaglia semi-ciofeca francese simil espresso.

Subito dopo intraprendiamo una delle Apo-varianti che nonostante gli iniziali mugugni degli altri 3 suoi compagni, sarà parecchio apprezzata da tutti. In buona sostanza è un interessantissimo ‘trova lungo’ che compie un anellone infinito intorno al Lago di Roselend più o meno ricalcando una parte del Tour del Beaufortain con culmine massimo al Col du Grand Fond e che, con fondo a tratti anche tecnico, dopo circa 600mt. di dislivello ci porterà ad atterrare sullo sterro che perimetra il lago dalla sua parte Sud che con sali e scendi ci condurrà a Les Lanches, uno dei micropaesini sul lago. Ad un invitante bar sulla dx lungo la strada (il primo dei due), notiamo un po’ di bici accatastate che ci invitano a sostare. Timidamente chiediamo per dei panini, il gestore ci fa una faccia come a dire: “lasciate ogni speranza Voi ch’entrate” e gentile, ci propina un buon menù diciamo così ‘del ciclista’ che, di buon gusto, apprezziamo molto volentieri, innaffiato da ottima birra. Sappiamo quello che ci attende, o meglio, Apo lo aveva descritto agli altri. Poco prima del secondo Bar parte l’impresa su una carrareccia piuttosto brutale che con una quindicina di tornanti, con le nostre capoccie sotto il sole cocente delle prime ore del pomeriggio, ci condurrà sino al bello ed erboso Col de La Sure. A destra imbocchiamo una mulattiera ben presto sentiero erboso che si sta decisamente chiudendo e ci farà perdere circa 120mt. di dislivello. A seguire si pedalerà solo sino ad una quota di circa 2000m. Per poi proseguire con spinta totale della bike sui ripidi pendii erbosi del Col de La Gitte (2359m.). La fatica di questa seconda parte di giornata si fa decisamente sentire, mangiamo, e mentre medito sul masochismo cronico di noi biker-alpini, realizzo che questo colle mi sa più di Appenninico che di Alpino. Discesa con tratto iniziale decisamente tecnico che insieme ci impegna e ci esalta; ci innestiamo sull’asfalto che sale al Col du Joly (1989m.), civiltà, anche troppa, italiani, foto fatte e richieste dai vari gruppi che incontriamo, immancabile la birra, vento che cresce insieme alla nostra soddisfazione. Scendiamo, e ... altra Apo-variante, tecnica in quanto molto stretta ed esposta, riconosco che non sono certissimo di dove esattamente ci porterà, ed invece funzionerà, esaltante, adrenalinico, imprevedibile. Percorrendo boschi ripidissimi ci infiliamo sul percorso classico del TMB in discesa costante su terreno misto terra su roccia salda, giocosissimo, ma... dobbiamo anche prestare attenzione ai numerosi escursionisti che salutiamo rispettosamente; i più ricambiano, ma altri, pochi per la verità, invece non gradiscono molto il nostro transitare. Arriviamo a Notre Dame de la Gorge, la zona è molto molto bella, costellata di parchi giochi per bimbi, ragazzi ed adulti ! La zona è decisamente accogliente, cerchiamo il nostro luogo del pernotto, lo Chalet CAF Des Contamines, dove il fido amico Marco, il nostro 5° compagno di viaggio da oggi, il nostro affidabile -taxi-trekker- ci aspetta preciso preciso. Lo accogliamo con grande gioia. Le Refuge è veramente accogliente, spartano ma caldo, la doccia bella calda, la signora che gestisce la struttura è gentilissima, un gruppo di inglesi gusta insieme a noi la deliziosa cenetta. In 5 occupiamo un dortoir da 6 persone tutto per noi 5, magnifico.


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Terza tappa: da Les Contamines a Les Grassonnet

Distanza percorsa: ~42 Km

Dislivello in salita: ~1200 mt.

Ore in bici: ~3h50’ (spinta ~40’ + portage ~0h)

Quota massima: 1653m (Col de Voza)

Tempi: 09.30h – 15.30 (tutte le pause comprese)


2 agosto 2010

Dopo due giorni belli tosti, oggi una tappa quasi di trasferimento, ma nulla è mai banale in MTB, per questo motivo amiamo questa disciplina, non è vero cari lettori?! Difatti, alla faccia del “trasferimento”, la salita al Col de Voza, si rivelerà parecchio faticosa a causa della pendenza media molto elevata del percorso sterrato. Vi giungiamo dopo avere oltrepassato i villaggi di La Villette e Le Champel dopo un tratto di discesa verso St. Gervais e la svolta a destra sul ripido sterro cui davo accenno più sopra. Nella parte iniziale, spingiamo la bike a tratti, chi più chi meno...

Al colle ci incuriosisce il mitico Tramway du Mont Blanc, bellissimo trenino a cremagliera che conduce alle basi dei ghiacciai del monte Bianco, attraverso il Col de Voza, da Bellevue e sino al Nid d'Aigle. Ci fermiamo dalla simpaticona francese del Bar più vecchio del Colle, ma Apo insiste, vuole andare lì, mi dà l’idea che lì si respiri aria di storia, di alpinismo, di ghiacci, di roccia, ed in effetti è proprio così, e... alla fine anche gli altri riconoscono che la signora francese supernazionalista in fondo non è affatto così male.

Per la discesa sfruttiamo il Bike Park di Les Houches, il fondo è decisamente fangoso e viscido e bisogna prestare attenzione, proviamo qualche passerella rigorosamente blu (le rosse ci paiono proprio ‘tossiche’ per essere fatte le prima volta) mentre per il resto della discesa percorriamo sempre il percorso blu ad eccezione di un tratto di rossa che con quel fango e quelle pendenze si rivelerà ‘anche troppo’... In ogni caso nel resto del Tour troveremo terreni anche e decisamente più tecnici, roba che sia Apo che gli altri gradiscono assai di più degli artificiosi bike parks per quanto parecchio giocosi.

Seguendo sempre la GR5-E2, pista di fondo d’inverno e lontano dal traffico della N205, giungiamo ad attraversare la bella e turistica Chamonix, ma non c’è tempo per lo shopping, sta piovendo, a tratti, ma di quei “tratti” abbastanza intensi!

In un momento di pausa di pioggia, ne approfittiamo per fondarci veloci sino al Refuge “Le Nouveau Grassonnet” nella omonima località 2-3 Km. prima del paese di Argentiere. Questa dimora è decisamente la più spartana, economica quanto sorprendente di tutto il Tour. Siamo sorpresi quanto incuriositi, pare di essere ripiombati indietro negli anni ’70 dei figli dei fiori... La coppia di gestori è insieme simpatica quanto particolare ed alternativa, qui tutto è in quasi auto-gestione, dalla preparazione dei tavoli sino al lavaggio piatti ! Fortuna che Apo aveva prenotato anche la cena, altrimenti avremmo anche dovuto cucinare, magari andando a farci la spesa, chissà...! La cena è semplice quanto abbondante, la doccia ottima, le bici al coperto. A dispetto di come appare all’esterno, la struttura è veramente grande e nella sala dove c’è il mastodontico trave datato 1799 (!) tutta in pesantissimo ed antico legno dove ci sono vecchi libri di montagna c’è una ‘stube’ collegata con un enorme camino in pietra che giace in un’ altra stanza confinante. In una delle altre numerose sale, c’è anche un ping-pong, e la sera, prima di cena ci divertiamo a bacchettare di gusto. Fuori diluvia a dirotto, ci sentiamo davvero fortunati.

Donato apprezzerà particolarmente questo posto, sicuramente singolare, sicuramente da non mancare, odori compresi...


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Quarta tappa: da Les Grassonnet a Champex

Distanza percorsa: ~32 Km

Dislivello in salita: ~1350 mt.

Ore in bici: ~4h40’ (spinta ~2h10’ + portage ~20’)

Quota massima: ~2250m (Col de la Croix de Fer)

Tempi: 09.30h – 19.00 (tutte le pause comprese)


3 agosto 2010

La meteo è ancora incerta, ma non proprio brutta e siamo timidamente confidenti che magari nel pomeriggio migliorerà. Sappiamo che oggi la giornata sarà lunga, parecchio, ed il clima freddino ed incerto non invoglia moltissimo.

Attraversiamo l’Argentiere dove ci facciamo fregare di brutto dal titolare di una boulangerie che ci appioppa 4 baguettes, mezzo chilo di prosciutto crudo con della discreta toma locale ad un prezzo esorbitante, per giunta senza prepararci i panini farcendoli della preziosissimo cibo vendutoci a peso d’oro.

Prendiamo il Balcon du Nord e giungiamo al paese di Le Tour (1453m), tipico paesino di base sciistica. Apo non è molto convinto, ma alla fine la combriccola, un poco timorosa della meteo incerta, decide di prendere ovovia + seggiovia per raggiungere i 2191m. del Col de Balme, siamo sul confine Franco-Svizzero! Mentre saliamo realizzo che in effetti la salita sarebbe stata pedalabile anche se sicuramente dura. Lassù fa un bel fresco, immancabile il caffè in cima nel caldissimo Refuge del colle. A seguire, su consiglio della anziana signora titolare della struttura, evitando il sentiero di destra vietato alle bikes, prendiamo il bellissimo sigle track in salita che con ciclabilità dell’ 80% ci porta al Colle della Croix de Fer a circa 2300m di quota Scendiamo quindi in zona Catogne d’en bas verso les Tseppes, e intuiamo di essere sulla variante del Tour du Mont Blanc di Vallorcine. Il single è divertente, medio-tecnico, stretto, mai banale e anche piuttosto pendente. Ad un certo punto, a quota direi 1850m. la sorpresa: il percorso che intuisco essere quello ‘normale’ da bike (a sx) è interrotto per lavori di taglio legname, un randonneur legge con attenzione più volte il cartello e alla fine decide di andare a dx per un single-track strettissimo e ripidissimo. E noi? Beh, decidiamo di seguirlo, mica vorremmo infrangere le leggi Svizzere ‘solo’ perchè dall’altra parte la mulattiera sarebbe molto più semplice (almeno a prima vista parrebe così). La discesa risulterà molto impegnativa ma decisamente stimolante, un susseguirsi di innumerevoli tornantini talora strettissimi ed il tutto con pendenze notevoli. Se non ricordo male, stimo comunque una ciclabilità intorno al 90% per ottimi ciclisti.

Arriviamo, o meglio atterriamo a Trient con i polsi e i polpacci indolenziti dai 1000 metri di serissima discesa. Attraversiamo il ponte e dopo 200mt. di dislivello eccoci al Col de la Forclaz. Sosta mangereccia e caffettuosa d’obbligo. Incontriamo il primo vero gruppo di bikers austriaci che come noi vogliono intraprendere il Tour in VTT. Partono per il sentiero che porta al Col du Bovine, e l’Apo-ingegno-maligno-sadomasochizzante che sa cosa gli altri dicono di tale colle, decide, propone-quasi-impone di svalicare attraverso tale assurdità di percorso, giacchè solo in tale maniera potrei definirlo per un biker. La farò breve, cioè a numeri. dopo avere pedalato all’inizio circa 6-700 metri lineari, ci siamo sorbiti 400 mt. di salita fra spinta e portage, che certamente non è mancato in discesa, dove –anzi- ce ne sobbarchiamo almeno 500 !!! Il terreno quel giorno è viscidissimo, la bike talvolta ci supera senza volerlo, e siamo a piedi! Ribaltarsi con essa non è affatto così difficile, in alcuni passaggi stentiamo a capire dove e come dobbiamo scendere, quando arriviamo allo sterro ci diciamo che è un miracolo che nessuno si sia preso una bella distorsione alle caviglie. E’ certamente un sentiero che per un medio escursionista a piedi, non è certamente un trekking molto semplice. Quando arriviamo su al Colle però ci gustiamo una ottima birra “de le reine” in onore di Milio al quale ho prontamente inviato una foto al mio arrivo in Italia. Dal colle la iniziale stupenda ciclabilità del sentiero balcone sopra ai bei pascoli (da lì l’azzeccato nome del colle), ci inganna alla grande; speriamo che il percorso non sia così brutale ed invece esso non perdona! Arriviamo allo sterro, poi all’asfalto, risaliamo con le ultime forze alla bella località di Champex le Lac e giunti all’ albergo Chalet Hotel Alpina, veniamo accolti dal preciso Marco e dalla titolare della bella struttura dove dormiamo in due bellissime camere tutte in legno con vista sulle Valli Ferret e Gran San Bernardo con sullo sfondo il maestoso Gran Combin. Il bagno ha la vasca ad idromassaggio !! E Apo ci si perde dentro per almeno mezz’ora. Cena ottima, notte anche meglio, colazione super, conto bello salato. Siamo intorno ai 90-100€ a cranio per la mezza pensione. Nessuno del gruppo si lamenta, anzi, dopo la giornata trascorsa, un bel premio!


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Quinta tappa: da Champex a Courmayeur

Distanza percorsa: ~50 Km

Dislivello in salita: ~1730 mt.

Ore in bici: ~5h30’ (spinta ~1h + portage 0h)

Quota massima: 2359m (Col de la Gitte)

Tempi: 09.00h – 18.15 (tutte le pause comprese)


4 agosto 2010

Dal piazzale del nostro mitico albergo decidiamo di scendere su una bella sterrata e non prendere subito l’asfalto al quale ci raccordiamo dopo un Km. e mezzo circa di mulattiera nel bel bosco. Siamo in fondo valle ma ben presto risaliamo sino al paesino di Prassurny dove in ripida salita, imbocchiamo una sterrata che conduce ad uno stretto sentiero dove spingendo la bici riusciamo a raccordarci al classico percorso TMB. Un’altra Apovariante riuscita, e penso “mi è andata bene...”. Proseguiamo ed il sentiero diventa a tratti anche poco ciclabile per le pendenze o per il fondo piuttosto dissestato, ma sono solo brevi passaggi. Dopo diversi Sali scendi, piombiano finalmente su Issert; siamo in Svizzera, e ce ne rendiamo conto ben presto: c’è pochissima gente in giro, tutto è perfettissimamente ordinato, persino le mucche sembrano appena uscite da un servizio di toelettatura (!), le case sembrano dipinte da due giorni, l’erbetta è perfettamente tagliata “a livella”, nelle belle case quasi tutte in legno troviamo ad agghindarle varii animali di legno tra cui persino un orso che tenta di arrampicarsi ad una trave di sostegno del balcone, piuttosto che gli immancabili, bellissimi, simpatici nanetti con tanto di Biancaneve Sfizera che sorridente li governa. Dopo lungo ma non eccessivamente faticoso pedalare, con un bel sole, giungiamo a La Fouly posto a circa 1600m. di quota, e qui la sosta pappatoria è (almeno per noi) praticamente d’obbligo. Una bella insalatona ‘ciclistica’ non ce la leva nessuno. Sappiamo bene cosa ci stia attendendo...

Riprendiamo, saliamo quindi a Ferret e dopo avere attraversato il torrente omonimo in fondo valle, attacchiamo secco a salire, cominciamo subito a capire che non si scherza più, ma il morale è alto, specie quello del Claus, che –non allenato-, seeeeee, proprio Lui ! Arranca come un capriolo su per tutti i ripidoni sino al Col du Gran Ferret !! Non ricordo, in quel tratto, di averlo mai visto scendere di sella, Vi posso garantire che al quinto giorno, e su quelle pendenze con quel fondo, è quasi un record. Anche Paolo non è da meno, io ci dò dentro e pure il Dona, ma...qualche volta, non spessissimo (pensavo peggio), ci tocca inevitabilmente di spingere, anche per preservare i muscoletti per arrivare sani su al colle ma anche e soprattutto a Courmayeur. Arrivati a La Peule incontriamo uno dei pochissimi gruppi di bikers, questa volta Spagnoli, simpaticissimi, loro in senso antiorario, mi pare al terzo giorno e partiti da Les Hoches, con i quali scambiamo opinioni e risate. In questo alpeggio vi sono molti affamatissimi turisti, diversi a prendere il sole, è il posto-tappa dei muli, che qui vengono sfruttati per portare i bagagli, gli zaini degli escursionisti ‘pigri’ che svalicano in Italia e viceversa in Svizzera lungo la Val Ferret. Lungo il percorso dobbiamo chiedere strada per avvertire del nostro arrivo (siamo più veloci di loro, che soddisfazione !) senza rischiare una zoccolata magari in pieno volto. Mentre saliamo incrociamo innumerevoli gruppi di turisti-escursionisti direi giapponesi che a guardarli bene (a parte pochissimi isolati e solitari trekkers sempre giapponesi o cinesi che si portano il loro bravo zainone) potrebbero stare vestiti ed allestiti alla stesso identica maniera sia in piazza San Marco che a New York al Financial Center oppure alle cascate di del Niagara, per loro stesso equipaggiamento e super Nikon con super teleobiettivi da mezzo metro, visierina inclusa nel cappello, giacche stile cacciatore con mille tasche, acqua sempre a disposizione ed immancabili occhiali a lente larga...da ufficio !!

Mentre avanzo vengo rincuorato dai sentiti applausi di un gruppo di ragazzi con handicap che sono stati portati a fare escursionismo lassù, che groppo al cuore, per un istante mi fanno venire i brividi lungo le braccia e la schiena, _loro_ applaudono me...

Arriviamo finalmente al Col du Grand Ferret, lassù parecchia gente, ed anche due muli, mangiottiamo, facciamo molte foto, i ghiacciai di Prè de Bar e del Triolet a dominare su tutto il contesto.

Giù la sella e via in discesa, questo pezzo di single non è banale affatto, aereo, a tratti scassatelo e magari un poco scavato, raccomanda prudenza ma ci stimola sicuramente, e le foto si sprecano, giungiamo al Rifugio Elena e il clima è bello fresco ed il cielo si sta –qui- anche chiudendo un po’. Dal Rifugio imbocchiamo il sentiero che in pratica parte dal fondo della terrazza, e anche qui, direi sino ad Arnuva, nulla di banale, ma bello bello ed aereo, via una comba l’altra, poi più godibile, più sereno, e giù sino a La Vachey. Fine dei “giochi”, o fine dei patimenti, a seconda di come uno la vive... Decidiamo di non percorrere la balconata dei Rifugi Bonatti e Bertone ‘che ne abbiamo già ‘a basta’ così ! E dunque ci rilassiamo decisamente percorrendo il lungo asfalto della Val Ferret italiana; Apo ad un certo punto si ferma, attirato da una scritta di vendita tome e fontina presso una malga lungo la strada, fa l’acquisto e a servirla è una gentile persona di colore che poco ci mancava si mettesse a parlarmi in patois (!), io, lì dentro ad una malga piena zeppa di formaggi profumatamente odorosi (o puzzosi per chi non li ama), in Val d’Aosta, quasi in Svizzera, servito da una persona immigrata dal Ghana, dal Senegal o dal Mali, perfettamente integrata, la sorella più giovane di fuori a caricare materiale da portare presumibilmente agli alpeggi. Non me la son sentita di far foto, per cui ancora oggi non so dirvi se siano stati i miraggi dopo i 5 gg. di fatiche o i pochi sali integratori che posso aver preso durante gli stessi, quel che so dirvi per certo è che il mio zaino portato sino ad Entreves alle auto pesava sicuramente un accidenti con tutto quel po’ po’ di prodotti caseari alpini che avevo acquistato, ma se volete verificare di persona, non Vi rimane che provare anche Voi a fare il Tour du Mont Blanc en VTT !!!

__Guido Apo__




Totali TMB in MTB 2010 (dati indicativi)


Tappa

Percorso

Km.

Disl. +

Tempi netti

di cui spinta

+ Portage

1

Courmayeur – Les Chapieux

40

1900

5h 10min

1h

10’

2

Les Chapieux - Les Contamines

52

1920

5h 40min

50’

10’

3

Les Contamines – Les Grassonnet

42

1200

3h 50min

40’

0h

4

Les Grassonnet – Champex

32

1350

5h 00min

2h 10’

20’

5

Champex – Courmayeur

50

1730

5h 30min

1h

0h


Totali

216

8100

25h 10’

5h 40’

40’

venerdì 4 settembre 2009

Anello della Gardetta

Martedi' 1-set-09

Una meraviglia di anello, un classico da ripetere ogni anno, ed ogni anno farci qualche modifica, variante, colli in piu' o meno a seconda della voglia, dello stato d'animo, dell'equilibrio psicofisico che si ha...

protagonisti: Apo, Roby, Andrea,Tino, Elda

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- Apo e la Rocca la Meja -

domenica 30 agosto 2009

Sentiero dell' Ingegnere !

Domenica 30-ago-09
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- Scorcio tra Varazze e Cogoleto -
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Beh, che nome strano x un sentiero.... ! Onestamente avrei preferito qualcosa tipo: sentiero degli scoiattoli....! Comunque sia: ...ve lo racconto domani, ora nanna !

3 settembre: riprendo, ma solo postando foto e dicendo che l'escursione l'ho intitolata "Colle della pietra quadrata".
Albisola-Celle-Varazze-Cogoleto-Arenzano (su Aurelia cheppall)-zona Ospedale-Via Pegoraro-ingresso Parco-centro ornitologico quota 420m circa-colle pietra quadrata-(Apo) single-track diff. OC su Arenzano-Cogoleto-lungomare Europa sino a Varazze-Celle-Albisola
Km totali: circa 45
disl.: around 550
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- Salendo, da Arenzano gia' in Parco Beigua su rampe belle toste -
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- breve tratto di portage -
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- bel single-track scollinando -
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- cartelli indicatori: siamo appunto alla 'pietra quadrata' -
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- intraprendiamo per poco il sentiero per il 'Lagu da Tina' molto esposto ! -
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Monte Beigua (II) !

Sabato 29-ago-09

- Madonna della Guardia illuminata e in assoluto contrasto con il plumbeo cielo dove ci troviamo noi -

E ci risiamo di nuovo, Beigua in 3, partiti prestissimo, ad Alpicella le nubi incombono minacciose, e..... -difatti- ce la prendiamo per arrivare su a Pra' Riondo per almeno 4-5 Km...arrivati sul al Rifugio l'immancabile tortino (io di mirtilli) non ce lo facciamo mancare... Di seguito su alle antenne, e.... giu' di nuovo, nonostante il terreno viscido, per il 'local', sempre bello e mai banale ! Chiudiamo con i 'soliti' (io da Albi) circa 60 Km. x 1500 mt disl... A presto qualche fotuzza !

- un bel muretto giu' dal "local" -


martedì 25 agosto 2009

Colle del Vallonetto

Venerdi' 21-ago-09
Rieccomi !
Beh, molto tempo e' passato da quando ho provato ad aprire questo blog...ora provo a riprenderlo, e...chissa' che non cresca...

Apo-Cronaca di un venerdi' di ferie da spendere "bene" !

Alternative possibili:
  • lavoro (uhhhh, che mal di pancia!)
  • 3 gg Gran Paradiso in MTB ('zzo, ma...saro' pronto? alcuni lavori incombono e...inoltre non mi sono preparato psicologicamente, per stavolta desisto, mi tiro indietro, sara' per un'altra volta, cosi' chiedo lumi ai 'giovini' che la stanno affrontando...)
  • Colle del Vallonetto avec LucianoS, ClaudioF & PietroM
Decido per la terza opzione: ** Colle del Vallonetto da Sambuco **

- Collage -

Abbiamo effettuato in 4 il sottoscritto (Apo) con il mitico "Sava-rinox", Claudio-gamba d'acciaio (CAI Venaria) e il neo-nato serious-biker PietrusM, il magnifico anello del Colle del Vallonetto in questione. Giornata caratterizzata da una caldazza decisa, ma a parte questo, veniamo alla relazione, alle impressioni, ai commenti.
Prima parte della salita: beh, ho visto comparire un 23% sul VDO salendo sulla bianca sterrata 'brutale' che subito da Sambuco "prende" quasi 250 mt. di dislivello in circa 2.2 km. !! Insomma, un graduale riscaldamento...!

- Salendo con sullo sfondo il M.te Bersaio -

A seguire la sterrata diventa piu' umana con pendenze tipiche delle strade militari.
Facciamo una pausa al Pilone posto a quota 1915 m in un bellissimo punto esposto sui ripidi ed impervi versanti di fianco al Bersaio che scendono paurosamente giu' sino a fondo valle.

- al Pilone, sotto di noi i vertiginosi pendii verso fondo valle -

Arriviamo all'alpeggio (Gias Vallonetto) e ci abbeveriamo, proseguiamo e salendo intorno a quota 2300 cominciamo a vedere sulla ns. sx il traverso spettacolare che andremo ad intraprendere di li' a poco.
La sterrata -ora- e' stata aperta e sale su sino al Colle di Salsas Blancias e quindi in bike essa e' totalmente pedalabile sino a tale colle senza dovere intraprendere il sentierino a spinta-portage come sino ad un paio di anni fa.
Ci rifocilliamo al Colle leggendo la poetica relazione del Bobo/Braccus e riprendiamo la pedalata scendendo al bivio che ci porterebbe "sull' autostrada sterrata" della Gardetta, ma, come ben segnalato da "B&B" prendiamo invece in salita appunto per il traversone spettacolare che ci portera' al Colle del Vallonetto (mt. 2510) percorrendo uno spettacolare single-track che si presenta spesso esposto sui baratri del vallone sottostante (visibilio...!).

- lo spettacolare single-track verso il Colle del Vallonetto -

Superato il Colle ci buttiamo verso il Vallone del Servagno, sopra di noi dominano l'Oserot, la Rocca Brancia, la Bassa di Terrarossa... Ad un certo punto della discesa, dopo avere percorso direi circa mezz'oretta di single-track ed un discreto numero di bellissimi tornantini tecnici (di cui uno particolarmente espostoooo, porre molta attenzione), ci si infila nell' incasso del torrente dove questo inverno c'e' stato un franone immane e quindi il sentiero e' pressochè sparito e pertanto e' necessario improvvisare l'attraversamento e ritrovarlo per giungere poi al Gias successivo dopo il quale riprendiamo il GTA che scende lungo il Vallone del Servagno dove gli immancabili tornantini tecnici ci impegnano con grande soddisfazione sino a giungere alla SS. della Maddalena dove (sigh!) ci aspetta il bollente asfalto per rientrare alle auto.
Il giro ci ha esaltati, e' stato spettacolare e di gran soddisfazione !

- gli esaltanti e tecnici tornantini verso fine discesa -

sabato 6 settembre 2008

Inizio blog !!

Ciao figliuoli bikersss,
questo e' l'inizio di questo blog, sono un biker, da parecchi anni, ma... ora e' tardi e dopo un matrimonio all-day-long, e' stata piu' dura che un 2000 metri di dislivello !!

Per ora accontentateVi di questo, e ... nel frattempo, visitate....

http://picasaweb.google.it/ApoMountain

Ciauz, Apo